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Al Teatro Verdi di Pordenone, in esclusiva regionale va in scena “Madre”, di Marco Martinelli

Madre è uno spettacolo innovativo, soprattutto per il modo in cui la vocalità della protagonista si aggancia in modo così efficace alle immagini dal vivo, dando la sensazione, di una rappresentazione che si sta creando in quel momento.

redazione redazione
24/04/2023
in Cronaca, Eventi, Notizie
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PORDENONE- Si conclude con un’attesa esclusiva regionale l’edizione 2023 del percorso di teatro contemporaneo del Teatro Verdi di Pordenone, “Nuove Scritture”: in scena giovedì 27 aprile (inizio ore 20.30) lo spettacolo in “Madre”, nuova, applaudita avventura teatrale dei fondatori del Teatro delle Albe, Marco Martinelli ed Ermanna Montanari, protagonisti da decenni di un ineguagliabile sodalizio personale e artistico. Assieme all’attrice e autrice, sul palco anche il pittore e illustratore Stefano Ricci e il compositore e contrabbassista solista Daniele Roccato. A partire dalla drammaturgia scritta per loro da Marco Martinelli, i tre artisti si confrontano in scena intrecciando onirici disegni live con magmatiche sonorità vocali e i suoni dolci e lancinanti del contrabbasso. Madre è la storia di un figlio e una mamma contadina. Lei è caduta dentro un pozzo. Per disattenzione? Per follia? Per scelta? Non si tratta di un dialogo: è un dittico, composto da due monologhi, lui che la sgrida e va a cercare gli strumenti – argani e moschetti, tubi di ferro e carrucole – per tirarla fuori; lei che in fondo, nel fondo di quel pozzo che pare infinito, confessa di non avere paura, di non sentirsi a disagio. Da quel paesaggio desolato si staglia l’allegoria di una Madre Terra sempre più avvelenata, l’incubo di una “tecnologia” che, anziché aiutare con discrezione l’umanità, si pone come arrogante e distruttrice, capace di devastare equilibri millenari. In due monologhi giustapposti, la vocalità dalle sonorità ancestrali di Ermanna Montanari dà voce prima al figlio e poi alla mamma. Quando Ricci termina in diretta il suo disegno con il ragazzo stagliato in corsa su uno sfondo di cerchi d’acqua concentrici verso un orizzonte tempestoso, sappiamo che la prima parte del dittico, la sua, è finita. Nella seconda, è la mamma che parla, mescolando l’italiano al vernacolo che accentua la spigolosità delle parole. L’opera è in realtà un’allegoria del rapporto tra la madre Terra, la natura, ormai lasciata sola a morire in fondo al pozzo, luogo che suggerisce anche la metafora legata alle paure collettive di oggi: quella di essere inghiottiti nel buco nero del disastro ambientale sempre più imminente e l’incapacità di rientrare in contatto con la natura e con i suoi ritmi. Nell’intarsio del testo, tra italiano e dialetto romagnolo, emergono due figure in bilico tra la realtà cruda dei nostri giorni e i simboli di un futuro minaccioso e indecifrabile: sembrano emblemi di una fiaba orientale.

 Madre è uno spettacolo innovativo, soprattutto per il modo in cui la vocalità della protagonista si aggancia in modo così efficace alle immagini dal vivo, dando la sensazione, di una rappresentazione che si sta creando in quel momento. Attrice, autrice e scenografa, Ermanna Montanari è fondatrice e direttrice artistica insieme a Martinelli del Teatro delle Albe dal 1983. Per il suo straordinario percorso di ricerca vocale, al quale sono dedicati saggi e pubblicazioni, ha ricevuto numerosissimi riconoscimenti: tra questi ben sette Premi Ubu. Info e biglietti: www.teatroverdipordenone.it; biglietteria@teatroverdipordenone.it Tel 0434 247624

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