Pordenone, 10 febbraio 2023. Supera i confini nazionali e arriva all’Institut Lumière di Lione “La solitudine dell’ala destra. Pier Paolo Pasolini e il calcio”, grazie all’invito e l’adesione convinta al progetto di Thierry Frémaux, che dirige l’Istituto e il Festival di Cannes. La mostra è stata realizzata da Cinemazero in collaborazione con il Comune di Pordenone e con il sostegno della Regione Friuli Venezia Giulia, in occasione del centenario della nascita dell’intellettuale. L’esposizione, a cura di Piero Colussi, conta 124 tra fotografie, filmati, scritti, memorabilia, che per la prima volta si svelano al pubblico d’Oltralpe, ricostruendo le tappe salienti della passione sportiva, lunga tutta la vita, di Pasolini. La mostra, in due sedi, alla Galerie Cinéma 1 e 2 di Lione, sarà aperta fino al 16 aprile, e farà da accompagnamento alla lunga retrospettiva che l’Insitut Lumière dedica a Pasolini nello stesso periodo.
Gli archivi pasoliniani, custoditi da Cinemazero, continuano dunque ad alimentare, anche all’estero e in contesti molto prestigiosi, numerose iniziative che ricordano e celebrano la figura di Pasolini. “La solitudine dell’ala destra” narra la sua passione per il calcio sin dalle origini, a Bologna, quando giocava sui Prati di Caprara anche sei, sette ore di seguito. In quegli anni, la squadra della sua città era uno squadrone capace di vincere ben quattro scudetti di fila e Pasolini ne divenne un accanito tifoso. Durante le vacanze estive, a Casarsa, nella casa della famiglia della madre Susanna Colussi, indossava la maglia bianconera della società del paese, nel campo sportivo dietro la ferrovia.
A Roma, nei campetti delle borgate romane, Pasolini conobbe coloro che sarebbero diventati i protagonisti dei romanzi “Ragazzi di vita” e “Una vita violenta”. A metà degli anni Sessanta fu tra gli ideatori, assieme a Ninetto Davoli e Franco Citti, della squadra “Attori e Cantanti”, che qualche anno più tardi divenne la “Nazionale dello Spettacolo”, di cui Pasolini portò a lungo la fascia di capitano. Nella primavera del 1975, qualche mese prima di venire assassinato, organizzò a Parma la partita tra la troupe di “Salò” e quella che, non lontano, stava girando “Novecento” di Bernardo Bertolucci. Fra i protagonisti della sonante vittoria di Bertolucci, per 5 a 2, c’era il giovane calciatore della squadra primavera del Parma, Carlo Ancelotti.
Il pubblico francese potrà quindi scoprire pagine meno note della vita e della passione sportiva di Pasolini (il calcio, per lui grande fonte di divertimento), contestualmente alla possibilità di riscoprire tutti i suoi capolavori su grande schermo.