UDINE. L’Azienda sanitaria universitaria Friuli centrale (AsuFc) ha dovuto ricorrere a soluzioni esterne per coprire i turni nei pronto soccorso a causa della carenza di personale medico. La situazione, che riguarda tutta Italia, è stata gestita attraverso l’impiego di liberi professionisti, i cosiddetti gettonisti, o il ricorso alle cooperative per coprire i turni nei pronto soccorso. L’AsuFc ha ammesso di aver fatto ricorso a professionisti esterni, messi a disposizione dalla coop Arkesis, per garantire la continuità del servizio nel pronto soccorso di Latisana per due fine settimana consecutivi. La situazione potrebbe peggiorare con l’avvicinarsi dell’estate e l’aumento delle esigenze di personale medico.
La carenza di medici nei pronto soccorso
La carenza di medici nei pronto soccorso è un problema che affligge tutto il territorio italiano, e l’AsuFc non è da meno. La situazione si aggrava con l’avvicinarsi dell’estate, quando i medici “a chiamata”, i cosiddetti gettonisti, hanno meno disponibilità. Il ricorso alle cooperative per coprire i turni nei pronto soccorso viene visto come l'”estrema ratio” dalla direzione generale di AsuFc, Denis Caporale. L’azienda sta cercando di gestire la situazione al meglio, ma la necessità di coprire almeno una sessantina di ore distribuite in diversi turni in tutta l’AsuFc nell’arco dell’estate potrebbe portare a un maggiore impiego di personale esterno.
L’impiego di medici forniti dalle cooperative
L’impiego di medici forniti dalle cooperative viene visto come l’estrema ratio dalla direzione generale di AsuFc. Tuttavia, la situazione di carenza di personale medico nei pronto soccorso ha reso necessario il ricorso a soluzioni esterne. In alcuni casi, l’AsuFc ha dovuto chiamare in servizio liberi professionisti, i cosiddetti gettonisti, per coprire i turni nei pronto soccorso. I medici “a chiamata” ricevono un compenso tra i 700 e i 900 euro per un turno di dodici ore. Tuttavia, questa modalità è utilizzata soltanto per il pronto soccorso, e non convince i rappresentanti sindacali dei camici bianchi, contrari alla scelta di non retribuire automaticamente i medici dipendenti nel momento in cui superano le 38 ore previste dal Contratto nazionale.
La situazione nei pronto soccorso di Latisana, Palmanova e Udine
La situazione nei pronto soccorso di Latisana, Palmanova e Udine è stata gestita attraverso il ricorso a soluzioni esterne per coprire i turni dei medici. Attualmente, ci sono sei medici “a chiamata” distribuiti tra queste sedi, che diventano otto quando la situazione lo richiede. L’AsuFc sta cercando di gestire la situazione al meglio, ma la necessità di coprire più turni a Latisana già a maggio potrebbe portare a un maggiore impiego di soluzioni esterne.
Il piano per i prossimi mesi
La direzione sanitaria di AsuFc sta studiando un piano per i prossimi mesi che riguarda tutti i pronto soccorso dell’azienda. L’obiettivo è garantire il servizio in tutte le sedi di pronto soccorso sulla base delle funzioni definite dalla Regione e poter contare sul personale medico necessario. L’impiego di soluzioni esterne, come i medici “a chiamata” o le cooperative, viene considerato una soluzione temporanea e sporadica, ma potrebbe diventare necessario in caso di carenza di personale medico.