“San Vito è una delle ferite che Fedriga e Riccardi hanno aperto su tutto il territorio del Friuli Venezia Giulia, è uno dei simboli della loro arroganza unita all’incapacità di ascoltare e confrontarsi con cittadini e amministrazioni.
Il proliferare di comitati, le critiche puntuali dei sindacati della sanità, le richieste continue di confronto da parte delle opposizioni si scontrano sempre con una Giunta proterva, blindata dentro i numeri della maggioranza di centrodestra in Consiglio, chiamata a non metter bocca e a pigiare il bottone. La sanità è il campo su cui più che altrove si scontrano due visioni diverse di questo servizio, che per noi deve essere pubblico e generale mentre Fedriga e Riccardi lo vogliono sempre più nelle mani dei privati. È il campo su cui sfidiamo Fedriga, come sul sociale, l’economia e la denatalità.
Dati negativi e insoddisfazione popolore dicono che il metodo attuato da sei anni non funziona, e nulla fa credere che un altro annuncio di ‘grande riforma’ porterà miglioramento. Chi ha distrutto non può ricostruire. Perciò San Vito non è sola ma qui c’è tutto il Pd. Terremo aperta la questione sul territorio e in Consiglio. Assieme continueremo la nostra battaglia per la riapertura del punto nascita dopo la scellerata chiusura di 74 giorni fa. Per questo fino al 23 febbraio continueremo a raccogliere le firme e a svolgere iniziative informative e di sensibilizzazione”. Sono le riflessioni condivise oggi a San Vito al Tagliamento (Pordenone) dalla segretaria del Pd regionale Fvg Caterina Conti, che ha partecipato all’assemblea del locale circolo dem.
A margine la segretaria, interpellata sulle elezioni europee, ha osservato che “a destra stanno facendo festa forse con troppo anticipo: ci sono sindaci e sindache che si stanno prenotando posti da assessore come fossero già a Bruxelles. Ma il collegio e grande, la competizione forte e le sorprese dietro l’angolo”.
Il segretario del circolo Antonio Di Bisceglie ha riferito che “l’assemblea riporta l’indignazione per le condizioni di detenzione di Ilaria Salis in Ungheria e chiede al sindaco di San Vito di esprimere l’indignazione della nostra comunità al suo omologo ungherese, Comune gemellato con Nagyarád”.
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